
Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Clio 40 x 50 cm acrilico su cartone telato
L’opera di Loredana Giannuzzi, “Clio” dal greco Kleio ovvero “dare celebrità”raffigura la Musa della poesia epica.
In tutto il suo splendore, seduta fra i rami con le foglie verdi, la sinuosità morbida del corpo, sottolinea la sua potenza femminile, il suo ardore, e al tempo stesso il fascino di un epopea ormai remota quanto attuale.
L’Artista in quest’opera ha voluto far emergere caratteristiche interiori, unite ad una necessità e libertà di espressione, per catturare lo spettatore in un paradiso lirico.
Lo sfondo come spesso in quasi tutte le opere di Loredana Giannuzzi tenue e uniforme color ocra dall’effetto telato (opera realizzata in acrilico su cartone telato) è lievemente contornato da tratti di pennello color verde e rosso senape, stesso colore adoperato dall’Autrice per la raffigurazione dei capelli del soggetto.
La chioma della Musa, frastagliata e dall’effetto dinamico, immortala la stessa nell’atto di tendere la mano a qualcuno o qualcosa, forse alla gloria, alla stessa celebrità.
Il suo volto e l’espressione del suo occhio, ritratto quasi di profilo, guarda verso chi o cosa tende la mano, esprimendo attraverso i tratti somatici un senso di superiorità e al tempo stesso di delusioni ricevute.
La maestosità della posa della donna “Clio” e la morbidezza dei tratti del suo corpo per niente volgare, anzi del tutto elegante, raffigura lo scopo dell’opera, ovvero la Celebrità, la notorietà, la supremazia degli ideali prefissi.
La stessa natura sulla quale poggia il suo corpo la accarezza, rendendola un tutt’uno, attraverso i riflessi del colore della pelle che perpetua il verde e il marrone tenue.
Clio Musa della celebrità vuole farsi notare, desidera portare allo spettatore il messaggio interiore della superiorità e della vittoria. L’artista ha voluto rappresentare la Musa in un contesto sociale in cui vi è bisogno di forza e di capacità intellettive per proseguire lungo questo cammino che spesso porta l’essere umano a labirinti senza via di uscita; ed ecco la celebrità ti tende la mano, la via verso la soluzione, la risoluzione assoluta in questo mondo scoordinato bisognoso di equilibrio estetico ed interiore.
Dr. Alessandro Costanza
Clio 40 x 50 cm acrilico su cartone telato
L’opera di Loredana Giannuzzi, “Clio” dal greco Kleio ovvero “dare celebrità”raffigura la Musa della poesia epica.
In tutto il suo splendore, seduta fra i rami con le foglie verdi, la sinuosità morbida del corpo, sottolinea la sua potenza femminile, il suo ardore, e al tempo stesso il fascino di un epopea ormai remota quanto attuale.
L’Artista in quest’opera ha voluto far emergere caratteristiche interiori, unite ad una necessità e libertà di espressione, per catturare lo spettatore in un paradiso lirico.
Lo sfondo come spesso in quasi tutte le opere di Loredana Giannuzzi tenue e uniforme color ocra dall’effetto telato (opera realizzata in acrilico su cartone telato) è lievemente contornato da tratti di pennello color verde e rosso senape, stesso colore adoperato dall’Autrice per la raffigurazione dei capelli del soggetto.
La chioma della Musa, frastagliata e dall’effetto dinamico, immortala la stessa nell’atto di tendere la mano a qualcuno o qualcosa, forse alla gloria, alla stessa celebrità.
Il suo volto e l’espressione del suo occhio, ritratto quasi di profilo, guarda verso chi o cosa tende la mano, esprimendo attraverso i tratti somatici un senso di superiorità e al tempo stesso di delusioni ricevute.
La maestosità della posa della donna “Clio” e la morbidezza dei tratti del suo corpo per niente volgare, anzi del tutto elegante, raffigura lo scopo dell’opera, ovvero la Celebrità, la notorietà, la supremazia degli ideali prefissi.
La stessa natura sulla quale poggia il suo corpo la accarezza, rendendola un tutt’uno, attraverso i riflessi del colore della pelle che perpetua il verde e il marrone tenue.
Clio Musa della celebrità vuole farsi notare, desidera portare allo spettatore il messaggio interiore della superiorità e della vittoria. L’artista ha voluto rappresentare la Musa in un contesto sociale in cui vi è bisogno di forza e di capacità intellettive per proseguire lungo questo cammino che spesso porta l’essere umano a labirinti senza via di uscita; ed ecco la celebrità ti tende la mano, la via verso la soluzione, la risoluzione assoluta in questo mondo scoordinato bisognoso di equilibrio estetico ed interiore.
Dr. Alessandro Costanza

Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Ero 30 x 40 cm acrilico su cartone telato
Ero, opera splendida di Loredana Giannuzzi, racchiude la femminilità in tutto il suo candore.
La posa quasi imbarazzata del soggetto con le mani racchiude i seni, come una madre porta nel grembo i suoi figli dalla nascita sino al loro percorso di vita, verso la maturità.
Uno sfondo color paglierino chiaro, fonde la stessa figura nuda, elemento ricorrente nelle opere di Loredana Giannuzzi, rendendo la composizione omogenea nella sua innovativa completezza.
Arbusti verdi, e una sinuosa leggerezza delle espressioni del viso, fanno pensare ad una scena mitologica degli affreschi di Pompei, quei ritratti di nobildonne inglobate nella natura.
L’Artista in quest’opera racchiude tanti segreti, stati emozionali che rendono lo spettatore interessato a capirne il suo remoto pensiero. Gli stessi occhi, chiusi e la bocca leggermente aperta in un attimo di sensuale maestria tecnico espressiva, rendono l’insieme un susseguirsi di riccioli capelli, la dimensione naturale in cui respirare.
L’osservatore, è li che si sofferma; sul significato remoto che intende trasmettere.
Un seno prosperoso quello di Ero che nel suo naturale gesto di coprire la propria nudità, cerca validi consensi in chi ancora deve scoprire l’intensità emozionale che l’esistenza umana può offrire all’uomo. Poetica eccelsa, è data dall’accostamento di sfumature rosee del corpo femminile, che tende a sottolineare pur cercando al tempo stesso di nasconderlo, il suo lato femminile.
Colori tenui, ma carichi di forza espressiva, pennellate vibranti ma al tempo stesso sfumate, rendono quest’opera (acrilico su cartone telato) un opera di forte espressione emozionale.
Ero sta cercando di nascondere il suo lato recondito, il suo aspetto chiudendo gli occhi e accarezzandosi, cercando di essere accarezzata, ed elemento ricorrente nelle opere di Loredana Giannuzzi, le foglie verdi che sfiorano la pelle, e contornano quasi l’intera opera con brevi pennellate ritmiche conferendo all’opera un aspetto ancora più efficace a livello visivo ed emozionale. Ero è un'altra opera di Loredana Giannuzzi che richiama sia alle Muse che alla perfezione greco romana, un classicismo figurativo il suo, rivisitato e innovato, in tutto e per tutto,pur mantenendo una cromia simile, conferisce alle opere la giusta dimensione spazio temporale. “Un nuovo neoclassico”? Uno stile che conserva la sua storicità di ispirazione, pur rivivendo a livello personale la propria impronta caratteriale e sociale.
Dr. Alessandro Costanza
Ero 30 x 40 cm acrilico su cartone telato
Ero, opera splendida di Loredana Giannuzzi, racchiude la femminilità in tutto il suo candore.
La posa quasi imbarazzata del soggetto con le mani racchiude i seni, come una madre porta nel grembo i suoi figli dalla nascita sino al loro percorso di vita, verso la maturità.
Uno sfondo color paglierino chiaro, fonde la stessa figura nuda, elemento ricorrente nelle opere di Loredana Giannuzzi, rendendo la composizione omogenea nella sua innovativa completezza.
Arbusti verdi, e una sinuosa leggerezza delle espressioni del viso, fanno pensare ad una scena mitologica degli affreschi di Pompei, quei ritratti di nobildonne inglobate nella natura.
L’Artista in quest’opera racchiude tanti segreti, stati emozionali che rendono lo spettatore interessato a capirne il suo remoto pensiero. Gli stessi occhi, chiusi e la bocca leggermente aperta in un attimo di sensuale maestria tecnico espressiva, rendono l’insieme un susseguirsi di riccioli capelli, la dimensione naturale in cui respirare.
L’osservatore, è li che si sofferma; sul significato remoto che intende trasmettere.
Un seno prosperoso quello di Ero che nel suo naturale gesto di coprire la propria nudità, cerca validi consensi in chi ancora deve scoprire l’intensità emozionale che l’esistenza umana può offrire all’uomo. Poetica eccelsa, è data dall’accostamento di sfumature rosee del corpo femminile, che tende a sottolineare pur cercando al tempo stesso di nasconderlo, il suo lato femminile.
Colori tenui, ma carichi di forza espressiva, pennellate vibranti ma al tempo stesso sfumate, rendono quest’opera (acrilico su cartone telato) un opera di forte espressione emozionale.
Ero sta cercando di nascondere il suo lato recondito, il suo aspetto chiudendo gli occhi e accarezzandosi, cercando di essere accarezzata, ed elemento ricorrente nelle opere di Loredana Giannuzzi, le foglie verdi che sfiorano la pelle, e contornano quasi l’intera opera con brevi pennellate ritmiche conferendo all’opera un aspetto ancora più efficace a livello visivo ed emozionale. Ero è un'altra opera di Loredana Giannuzzi che richiama sia alle Muse che alla perfezione greco romana, un classicismo figurativo il suo, rivisitato e innovato, in tutto e per tutto,pur mantenendo una cromia simile, conferisce alle opere la giusta dimensione spazio temporale. “Un nuovo neoclassico”? Uno stile che conserva la sua storicità di ispirazione, pur rivivendo a livello personale la propria impronta caratteriale e sociale.
Dr. Alessandro Costanza

Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Estate 40 x 50 cm acrilico su cartone telato
Estate, la stagione che segue sempre la primavera. Esattamente come Botticelli rappresentò la Primavera, Giannuzzi fa fiorire i fiori e li fa sbocciare in questa melodia visiva rappresentata dalla donna, la quale come un fiore porta le sue mani dietro la nuca e lascia esposto il suo corpo all’osservatore.
I papaveri simbolo del sonno del quale anche Morfeo Dio del sonno, sfiorano questo candido e prosperoso corpo femminile carico di intensità ma anche di senso di equilibrio interiore. Lo spettatore non può fare a meno di notare la morbidezza e le proporzioni così candide della donna nell’atto di esprimere la sua piena soddisfazione interiore e fisico mentale.
Questo senso di appagamento totale trasuda anche dai capelli color verde in quanto rappresentano la natura fiorita ed il fiorire stesso della natura. Infatti costituisce chiave di lettura dell’opera (acrilico su cartone telato) l’insieme della femminilità sensuale e leggera dalla cromia dell’incarnato costituito da tenue verde e blu.
Etereo corpo, leggero come una piuma, ed al tempo stesso vivo, presente, e predominante in questo capolavoro d’arte classica del tutto particolare ed originale. Gli occhi della donna sono come nella maggior parte delle opere di Loredana Giannuzzi, chiusi, quasi come se il soggetto volesse si metter in mostra il suo essere donna, il suo messaggio di provocante e raffinata femminilità, senza preoccuparsi però del giudizio dell’osservatore.
Determinata nell’esprimere la sua eccellenza in tutti i fronti, Estate, vuole essere l’emblema chiaro e presente, antico dal richiamo forte delle pitture murali di un tempo remoto, ed al tempo stesso attuale.
Poesia, e cromia, nelle labbra addolcite dal colore rosso passione, esprimono la sua supremazia nel voler dire: eccomi, vivimi, assapora ogni attimo di me poiché sono una stagione che porta all’essere umano totale benessere.
L’eleganza dell’opera Estate, indiscutibile traguardo meritevole di un gusto alquanto altolocato, raffigura la bellezza che non ha tempo. Il tempo infatti si è fermato proprio nell’attimo in cui chi osserva l’opera viene catturato in questa intrinseca dimensione spazio temporale che va al di la di ogni sfuggente attimo di vita quotidiana.
Un lirismo, e una versatilità rendono l’opera oltre che profonda, bella da “respirare” come l’aria che preannuncia questa calda stagione: Estate.
Dr. Alessandro Costanza
Estate 40 x 50 cm acrilico su cartone telato
Estate, la stagione che segue sempre la primavera. Esattamente come Botticelli rappresentò la Primavera, Giannuzzi fa fiorire i fiori e li fa sbocciare in questa melodia visiva rappresentata dalla donna, la quale come un fiore porta le sue mani dietro la nuca e lascia esposto il suo corpo all’osservatore.
I papaveri simbolo del sonno del quale anche Morfeo Dio del sonno, sfiorano questo candido e prosperoso corpo femminile carico di intensità ma anche di senso di equilibrio interiore. Lo spettatore non può fare a meno di notare la morbidezza e le proporzioni così candide della donna nell’atto di esprimere la sua piena soddisfazione interiore e fisico mentale.
Questo senso di appagamento totale trasuda anche dai capelli color verde in quanto rappresentano la natura fiorita ed il fiorire stesso della natura. Infatti costituisce chiave di lettura dell’opera (acrilico su cartone telato) l’insieme della femminilità sensuale e leggera dalla cromia dell’incarnato costituito da tenue verde e blu.
Etereo corpo, leggero come una piuma, ed al tempo stesso vivo, presente, e predominante in questo capolavoro d’arte classica del tutto particolare ed originale. Gli occhi della donna sono come nella maggior parte delle opere di Loredana Giannuzzi, chiusi, quasi come se il soggetto volesse si metter in mostra il suo essere donna, il suo messaggio di provocante e raffinata femminilità, senza preoccuparsi però del giudizio dell’osservatore.
Determinata nell’esprimere la sua eccellenza in tutti i fronti, Estate, vuole essere l’emblema chiaro e presente, antico dal richiamo forte delle pitture murali di un tempo remoto, ed al tempo stesso attuale.
Poesia, e cromia, nelle labbra addolcite dal colore rosso passione, esprimono la sua supremazia nel voler dire: eccomi, vivimi, assapora ogni attimo di me poiché sono una stagione che porta all’essere umano totale benessere.
L’eleganza dell’opera Estate, indiscutibile traguardo meritevole di un gusto alquanto altolocato, raffigura la bellezza che non ha tempo. Il tempo infatti si è fermato proprio nell’attimo in cui chi osserva l’opera viene catturato in questa intrinseca dimensione spazio temporale che va al di la di ogni sfuggente attimo di vita quotidiana.
Un lirismo, e una versatilità rendono l’opera oltre che profonda, bella da “respirare” come l’aria che preannuncia questa calda stagione: Estate.
Dr. Alessandro Costanza

Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Iris 50 x 60 cm acrilico su cartone telato
Iris, fiore ricorrente nelle tradizioni greche, dal significato arcobaleno
La Dea Iris, messaggera velocissima degli ordini celesti, in quest’opera rivive in tutto il suo splendore.
L’opera caratterizzata dalla donna di profilo, rappresenta la forza assoluta su tutto ciò che desidera ottenere. A rafforzarne il significato di lettura, è la stessa figura femminile, dai tratti sfumati e decisi, pennellate graduali e rosee compongono la sua nudità, dai capelli rossi e come sempre ricci.
Uno sguardo in quest’opera che rapisce l’osservatore e lo intrappola in una dimensione surreale, dallo stile classico ma innovativo.
Iris, (acrilico su cartone telato) vuole essere l’espressione determinante nelle vicende quotidiane, i suoi occhi ci trasmettono forza, desiderio di lottare, e di primeggiare contro chiunque e qualunque se pur minimo ostacolo, si potesse presentare.
Un profilo femmineo che rannicchia le spalle per coprire il petto, punto debole nel quale il nemico potrebbe trovare la via per sconfiggerla nelle sue imprese.
Il riflesso delle verdi foglie del Fiore (Iris) nelle pupille degli occhi, fa trasparire la sua natura, la sua determinazione verso l’obiettivo da raggiungere se pur già preparata ad ogni evenienza che la stessa esistenza tra il fisico e l’astrale, può presentare.
I capelli rossi e sfumati, dai toni accesi ma non violenti intrecciati fra loro dai ricci, simboleggiano l’intrinseca natura, il vero agglomerato di idee da attuare, il punto focale dello scopo da raggiungere attraverso le proprie capacità. Una stabilità mentale e materiale ben progettata quella di Iris, splendida come lo stesso nome “arcobaleno” dalla quale prende la radice greca.
Uno sfondo color ocra esalta la stessa figura, che emerge da questo fuggente attimo, immortalata sia nella sua “protezione dai colpi che il nemico potrebbe infierirgli” sia forte e decisa come un guerriero.
Brevi pennellate incorniciano l’intera opera, conferendo alla stessa un carattere unico nel Suo genere, dal fascino classico ma contemporaneo, culmina nella totalità pittorica assai avvincente.
Loredana Giannuzzi, Leader della corrente da me definita Nuovo Neoclassico. Una tecnica geniale di rivisitazione classica in chiave moderna- contemporanea.
Dr. Alessandro Costanza
.
Iris 50 x 60 cm acrilico su cartone telato
Iris, fiore ricorrente nelle tradizioni greche, dal significato arcobaleno
La Dea Iris, messaggera velocissima degli ordini celesti, in quest’opera rivive in tutto il suo splendore.
L’opera caratterizzata dalla donna di profilo, rappresenta la forza assoluta su tutto ciò che desidera ottenere. A rafforzarne il significato di lettura, è la stessa figura femminile, dai tratti sfumati e decisi, pennellate graduali e rosee compongono la sua nudità, dai capelli rossi e come sempre ricci.
Uno sguardo in quest’opera che rapisce l’osservatore e lo intrappola in una dimensione surreale, dallo stile classico ma innovativo.
Iris, (acrilico su cartone telato) vuole essere l’espressione determinante nelle vicende quotidiane, i suoi occhi ci trasmettono forza, desiderio di lottare, e di primeggiare contro chiunque e qualunque se pur minimo ostacolo, si potesse presentare.
Un profilo femmineo che rannicchia le spalle per coprire il petto, punto debole nel quale il nemico potrebbe trovare la via per sconfiggerla nelle sue imprese.
Il riflesso delle verdi foglie del Fiore (Iris) nelle pupille degli occhi, fa trasparire la sua natura, la sua determinazione verso l’obiettivo da raggiungere se pur già preparata ad ogni evenienza che la stessa esistenza tra il fisico e l’astrale, può presentare.
I capelli rossi e sfumati, dai toni accesi ma non violenti intrecciati fra loro dai ricci, simboleggiano l’intrinseca natura, il vero agglomerato di idee da attuare, il punto focale dello scopo da raggiungere attraverso le proprie capacità. Una stabilità mentale e materiale ben progettata quella di Iris, splendida come lo stesso nome “arcobaleno” dalla quale prende la radice greca.
Uno sfondo color ocra esalta la stessa figura, che emerge da questo fuggente attimo, immortalata sia nella sua “protezione dai colpi che il nemico potrebbe infierirgli” sia forte e decisa come un guerriero.
Brevi pennellate incorniciano l’intera opera, conferendo alla stessa un carattere unico nel Suo genere, dal fascino classico ma contemporaneo, culmina nella totalità pittorica assai avvincente.
Loredana Giannuzzi, Leader della corrente da me definita Nuovo Neoclassico. Una tecnica geniale di rivisitazione classica in chiave moderna- contemporanea.
Dr. Alessandro Costanza
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Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Naiade 50 x 60 cm acrilico su cartone telato
Naiade, Ninfa delle acque sorgive, emerge nell’opera di Loredana Giannuzzi, nel suo splendore dal gusto prettamente classico ed innovativo al tempo stesso.
Una cascata d’acqua sfiora i suoi capelli, lunghe chiome ricce e color rame, che fluenti si posano sulla schiena delle Ninfa.
L’acqua lava via ogni distrazione che lo spettatore può avere nell’osservare l’opera (acrilico su cartone telato) portando l’attenzione focale alle forme morbide e ben fatte della donna in essere.
Uno sfondo ocra tenue accentua le caratteristiche anatomiche della figura portando lo sguardo nello stesso fluire delle emozioni trasmesse da Naiade nella Sua posa elegante e raffinata.
Le sue spalle lasciano intravedere il seno sinistro e il suo capezzolo, esattamente come una distesa di terra lascia scorgere le sinuosità delle colline. Il corpo così ben sfumato, e dai toni caldi ed al tempo stesso gradevoli sul roseo incarnato, fanno pensare ad affreschi di tempi ormai remoti di provenienza tipicamente greca romana, inerenti Le Muse e le Ninfee.
Una tavolozza quella di Loredana Giannuzzi che incarna anche colori adoperati da Manet nelle opere di carattere impressionista, evoluta ed arricchita dal nuovo neoclassicismo proposto dall’Artista.
Stile eleganza e delicatezza accompagna l’opera, misteriosa custode di antichi saperi, dallo sguardo nascosto coperto dai folti capelli lunghi e intrecciati dai ricci color rosso e terra di Siena, sfumati e decisive pennellate colmi di determinazione alternata agli stati emozionali.
Brevi pennellate cerulee incorniciano il dipinto volendo sottolineare lo scopo stesso della Ninfa, intenta ad immergere le gambe nell’acqua stessa dalla quale carica la sua energia vitale.
L’acqua elemento ricorrente che può indicare anche la stessa purezza d’animo con la quale La Giannuzzi promuove la sua stessa posa dinanzi il vasto pubblico internazionale al quale va incontro esponendo le sue opere al giudizio professionale o profano in base all’osservatore che ha la fortuna di ammirare di presenza le Sue magnifiche opere; frutto di tanta maestria tecnica e di spirito del tutto melodico poetico.
Il braccio dalla posa della Ninfa Naiade, visibile all’occhio critico, solleva leggermente i capelli all’insù come ad indicare la sua importanza estetica, specchio della stessa nobiltà d’animo.
Dr. Alessandro Costanza
Naiade 50 x 60 cm acrilico su cartone telato
Naiade, Ninfa delle acque sorgive, emerge nell’opera di Loredana Giannuzzi, nel suo splendore dal gusto prettamente classico ed innovativo al tempo stesso.
Una cascata d’acqua sfiora i suoi capelli, lunghe chiome ricce e color rame, che fluenti si posano sulla schiena delle Ninfa.
L’acqua lava via ogni distrazione che lo spettatore può avere nell’osservare l’opera (acrilico su cartone telato) portando l’attenzione focale alle forme morbide e ben fatte della donna in essere.
Uno sfondo ocra tenue accentua le caratteristiche anatomiche della figura portando lo sguardo nello stesso fluire delle emozioni trasmesse da Naiade nella Sua posa elegante e raffinata.
Le sue spalle lasciano intravedere il seno sinistro e il suo capezzolo, esattamente come una distesa di terra lascia scorgere le sinuosità delle colline. Il corpo così ben sfumato, e dai toni caldi ed al tempo stesso gradevoli sul roseo incarnato, fanno pensare ad affreschi di tempi ormai remoti di provenienza tipicamente greca romana, inerenti Le Muse e le Ninfee.
Una tavolozza quella di Loredana Giannuzzi che incarna anche colori adoperati da Manet nelle opere di carattere impressionista, evoluta ed arricchita dal nuovo neoclassicismo proposto dall’Artista.
Stile eleganza e delicatezza accompagna l’opera, misteriosa custode di antichi saperi, dallo sguardo nascosto coperto dai folti capelli lunghi e intrecciati dai ricci color rosso e terra di Siena, sfumati e decisive pennellate colmi di determinazione alternata agli stati emozionali.
Brevi pennellate cerulee incorniciano il dipinto volendo sottolineare lo scopo stesso della Ninfa, intenta ad immergere le gambe nell’acqua stessa dalla quale carica la sua energia vitale.
L’acqua elemento ricorrente che può indicare anche la stessa purezza d’animo con la quale La Giannuzzi promuove la sua stessa posa dinanzi il vasto pubblico internazionale al quale va incontro esponendo le sue opere al giudizio professionale o profano in base all’osservatore che ha la fortuna di ammirare di presenza le Sue magnifiche opere; frutto di tanta maestria tecnica e di spirito del tutto melodico poetico.
Il braccio dalla posa della Ninfa Naiade, visibile all’occhio critico, solleva leggermente i capelli all’insù come ad indicare la sua importanza estetica, specchio della stessa nobiltà d’animo.
Dr. Alessandro Costanza

Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Nereide 50 x 60 cm acrilico su cartone telato
Nereide, figura della mitologia greca, figlia di Nereo e della oceanina Doride, qui rappresentata da Loredana Giannuzzi, dall’aspetto di una ninfa, dalle caratteristiche decise e compiacenti della sua stessa incantevolezza, si propone al pubblico che la osserva.
Nereide, emerge dalla sabbia del mare, dalla terra stessa che accompagna l’acqua simbolo di rigenerazione femminile, esplosa nella sua bellezza femminile dal tocco decisamente elegante.
Le forme del corpo di Nereide (acrilico su cartone telato) sono ben delineate ed al tempo stesso sfumate, dai toni cerulei come la spuma delle onde del mare. La sensualità della donna, si fa voce, per dare alla stessa un susseguirsi di emozioni e sensazioni.
Chi la osserva approfonditamente vede nella sua interezza, l’oceano, il mare che plasmandosi prende forma ed espressione classica e contemporanea. Le sue mani appoggiano e quasi affondano nella sabbia, reggono il corpo posizionato lateralmente lasciando intravedere le sue fattezze senza pudore e con purezza gestuale ritmica di pennellate date da una mano professionista, conoscitrice profonda del colore.
Splendidi i capelli ricci e ondeggianti dal color verde natura con tocchi di blu ceruleo che sapientemente riprendono il colore della carnagione cerulea del mare che Ella stessa incarna.
Uno scenario a dir poco in pompa magna se consideriamo che uno sfondo tenue color ocra, ne esalta la figura.
Nereide si nutre degli sguardi degli osservatori. L’espressione del suo viso è serena ed al tempo stesso decisa, in una lirica posa, tende a far capire la sua supremazia nei riguardi dei comuni mortali.
Un contorno dalla pennellata cerulea, e dalle sfumature verdi e bianche, rende l’idea che Nereide, è un attimo, l’istante catturato di questa suprema creatura che ha concesso il dono di farsi vedere dall’osservatore del dipinto. Da cogliere al volo l’invito che ci fa, di rigenerare il nostro animo dalle impurità della vita quotidiana, per elevarlo a qualcosa di nettamente superiore, qualcosa che incardina poesia e melodia di una profonda donna che cerca di emergere dal buio dallo star nascosta, per mostrare a tutti le sue potenzialità sia interiori che esteriori.
Le gambe di Nereide si dileguano nella sabbia, la stessa sabbia dalla quale è emersa per dare il suo messaggio e che a breve potrebbe riattirarla a se senza preavviso
Nereide 50 x 60 cm acrilico su cartone telato
Nereide, figura della mitologia greca, figlia di Nereo e della oceanina Doride, qui rappresentata da Loredana Giannuzzi, dall’aspetto di una ninfa, dalle caratteristiche decise e compiacenti della sua stessa incantevolezza, si propone al pubblico che la osserva.
Nereide, emerge dalla sabbia del mare, dalla terra stessa che accompagna l’acqua simbolo di rigenerazione femminile, esplosa nella sua bellezza femminile dal tocco decisamente elegante.
Le forme del corpo di Nereide (acrilico su cartone telato) sono ben delineate ed al tempo stesso sfumate, dai toni cerulei come la spuma delle onde del mare. La sensualità della donna, si fa voce, per dare alla stessa un susseguirsi di emozioni e sensazioni.
Chi la osserva approfonditamente vede nella sua interezza, l’oceano, il mare che plasmandosi prende forma ed espressione classica e contemporanea. Le sue mani appoggiano e quasi affondano nella sabbia, reggono il corpo posizionato lateralmente lasciando intravedere le sue fattezze senza pudore e con purezza gestuale ritmica di pennellate date da una mano professionista, conoscitrice profonda del colore.
Splendidi i capelli ricci e ondeggianti dal color verde natura con tocchi di blu ceruleo che sapientemente riprendono il colore della carnagione cerulea del mare che Ella stessa incarna.
Uno scenario a dir poco in pompa magna se consideriamo che uno sfondo tenue color ocra, ne esalta la figura.
Nereide si nutre degli sguardi degli osservatori. L’espressione del suo viso è serena ed al tempo stesso decisa, in una lirica posa, tende a far capire la sua supremazia nei riguardi dei comuni mortali.
Un contorno dalla pennellata cerulea, e dalle sfumature verdi e bianche, rende l’idea che Nereide, è un attimo, l’istante catturato di questa suprema creatura che ha concesso il dono di farsi vedere dall’osservatore del dipinto. Da cogliere al volo l’invito che ci fa, di rigenerare il nostro animo dalle impurità della vita quotidiana, per elevarlo a qualcosa di nettamente superiore, qualcosa che incardina poesia e melodia di una profonda donna che cerca di emergere dal buio dallo star nascosta, per mostrare a tutti le sue potenzialità sia interiori che esteriori.
Le gambe di Nereide si dileguano nella sabbia, la stessa sabbia dalla quale è emersa per dare il suo messaggio e che a breve potrebbe riattirarla a se senza preavviso

Analisi critica a cura
del Dr. Alessandro Costanza
Serenità 40 x 50 cm acrilico su cartone telato
Serenità, stato emotivo in cui tutto fluisce senza timore alcuno.
Loredana Giannuzzi ha immortalato questo attimo, nell’opera (acrilico su cartone telato) attraverso un mezzobusto di donna che scorge dalle foglie grandi e verdi colore della speranza dell’umanità.
Un volto felice, calmo, talmente immerso nella realizzazione totale di se, che quasi dimentica ogni fatto o persona che circonda la stessa donna.
Lo sguardo di “serenità” espresso dalla donna, fissa un punto alto, ad indicare la meta più alta l’ha già raggiunta, o sta per raggiungerla. Meravigliose le foglie verdi che racchiudono il seno e tutto il mezzo busto del ritratto del soggetto, come un tulipano che sta per sbocciare e dare vita a nuove idee, a nuovi propositi.
È la speranza del genere umano che non smette mai di valorizzare i veri valori della vita, e tende sempre a trovare la felicità nelle piccole cose. L’opera “serenità” ci fa capire che ogni sforzo fatto per emergere non è vano, ma va sempre ricompensato, va valorizzato e accettato se vogliamo cogliere i frutti di tanta pazienza e laboriosità.
Due grandi occhi, dalle pupille limpide e luminose di verde color speranza, portano l’osservatore a gustare pienamente di questo paradiso visuale, poetico ed ancestrale. Un viso limpido quello di “Serenità”, puro, innocente, privo da contaminazioni malsane tipiche invece di stati d’animo ingarbugliati e malevoli.
Loredana Giannuzzi, in quest’opera, esprime la Sua totale purezza nei riguardi degli ideali che si prefigge di raggiungere, e lo fa con una maestria e con un tocco di cromia incarnato dal tono roseo, come la stessa pelle che veste questo profondo sentimento emotivo.
Una chioma di capelli folti e riccioli, dona a questa donna – soggetto dell’opera, una qualità espressiva decisa ed al tempo stesso morbida, e l’osservatore quasi desidera immergersi nel dipinto per trarne i benefici rilassanti che sprigiona.
Uno sfondo tenue, tipico delle opere di Loredana Giannuzzi, dal color ocra e dai contorni date da brevi pennellate color terra di Siena e verde foglia, inquadrano lo sguardo di chi non può che soffermarsi dinanzi quest’opera così affascinante e poetica.
Una perfetta fusione tra sentimento emozione, e tra ideale da raggiungere e natura dell’uomo; un tutt’uno completo rende l’insieme uno spettacolo di vitalità.
Dr. Alessandro Costanza
Serenità 40 x 50 cm acrilico su cartone telato
Serenità, stato emotivo in cui tutto fluisce senza timore alcuno.
Loredana Giannuzzi ha immortalato questo attimo, nell’opera (acrilico su cartone telato) attraverso un mezzobusto di donna che scorge dalle foglie grandi e verdi colore della speranza dell’umanità.
Un volto felice, calmo, talmente immerso nella realizzazione totale di se, che quasi dimentica ogni fatto o persona che circonda la stessa donna.
Lo sguardo di “serenità” espresso dalla donna, fissa un punto alto, ad indicare la meta più alta l’ha già raggiunta, o sta per raggiungerla. Meravigliose le foglie verdi che racchiudono il seno e tutto il mezzo busto del ritratto del soggetto, come un tulipano che sta per sbocciare e dare vita a nuove idee, a nuovi propositi.
È la speranza del genere umano che non smette mai di valorizzare i veri valori della vita, e tende sempre a trovare la felicità nelle piccole cose. L’opera “serenità” ci fa capire che ogni sforzo fatto per emergere non è vano, ma va sempre ricompensato, va valorizzato e accettato se vogliamo cogliere i frutti di tanta pazienza e laboriosità.
Due grandi occhi, dalle pupille limpide e luminose di verde color speranza, portano l’osservatore a gustare pienamente di questo paradiso visuale, poetico ed ancestrale. Un viso limpido quello di “Serenità”, puro, innocente, privo da contaminazioni malsane tipiche invece di stati d’animo ingarbugliati e malevoli.
Loredana Giannuzzi, in quest’opera, esprime la Sua totale purezza nei riguardi degli ideali che si prefigge di raggiungere, e lo fa con una maestria e con un tocco di cromia incarnato dal tono roseo, come la stessa pelle che veste questo profondo sentimento emotivo.
Una chioma di capelli folti e riccioli, dona a questa donna – soggetto dell’opera, una qualità espressiva decisa ed al tempo stesso morbida, e l’osservatore quasi desidera immergersi nel dipinto per trarne i benefici rilassanti che sprigiona.
Uno sfondo tenue, tipico delle opere di Loredana Giannuzzi, dal color ocra e dai contorni date da brevi pennellate color terra di Siena e verde foglia, inquadrano lo sguardo di chi non può che soffermarsi dinanzi quest’opera così affascinante e poetica.
Una perfetta fusione tra sentimento emozione, e tra ideale da raggiungere e natura dell’uomo; un tutt’uno completo rende l’insieme uno spettacolo di vitalità.
Dr. Alessandro Costanza

Analisi critica a cura del Dr. Alessandro Costanza
Sirena 30 x 50 cm acrilico su cartone telato
Sirena, meravigliosa creatura che emerge dal mare. In quest’opera Loredana Giannuzzi, immortala un'altra scena in cui la natura, generosa dispensatrice del sostentamento dell’anima, riaffiora nella figura femminile.
In questo soggetto, la donna è una sirena, fonde le sue gambe tra lo squame delle sue pinne, nelle onde del mare, sul quale poggiandosi leggiadra emerge una grande conchiglia ed una stella marina.
L’espressione del suo viso è leggera, serena, fresca, tenue come il colore blu della sua carnagione marina. La donna-mare, la donna acqua, l’acqua stessa fatta donna, prende le sembianze umane per trasmettere all’osservatore il suo messaggio di assoluta e melodica armonia.
Guardare quest’opera di Loredana Giannuzzi, significa sentire sulla propria pelle il leggero brivido dell’acqua fresca del mare, sentire il profumo della salsedine.
Una composizione alquanto ben collocata nello spazio tempo, di uno sfondo color ocra tenue, dai contorni blu e ocra verdi tenui, che conferiscono maggior risalto.
Un corpo fluente come le onde blu che sfiorano la sua anatomia, cercando di sottolineare le forme del seno nascosto dalle braccia pudiche del soggetto che lentamente cerca di nasconderlo.
I suoi capelli fluiscono come le sue pinne, il colore ne da chiara indicazione, di una serie di pensieri che ormai hanno lasciato l’anima più recondita dell’uomo, per andare alla ricerca assoluta di verità nascoste, forse sottomarine, forse nascoste negli abissi, come tutti i segreti più belli ed affascinanti delle avventure greche romane.
Si trastulla tra le onde, attende chi riesce a sentirla, chi riesce a decifrare il suo linguaggio, così lontano dalle umane comprensioni, e così vicino invece al linguaggio dell’anima, dell’interiorità più profonda. La sua bocca a forma di fragola, del tutto rilassata, i suoi occhi chiusi quasi dormienti, il suo stato emotivo, fanno di “sirena” un opera eccezionalmente bella da vedere, profonda da capire, e meditativa da vivere. Chi sa cogliere questi tre elementi, comprensione dei valori nascosti, meditazione della serenità, e vivere la sua purezza pudica, riuscirà senza dubbio ad immergersi nel suo mondo, nel mondo dell’autrice, la quale, è questo che desidera far conoscere di se e del suo ideale prototipo di umana raffigurazione, sia della natura che dell’uomo, creatura della natura stessa, e parte integrante dell’universo.
Una chiave chiara, dell’opera, rimane quella di una perfetta fusione tra maestria tecnica e valore onirico, di un sogno divenuto realtà:il totale amore per la natura, l’assoluta ricercatezza nei minimi dettagli del tutto originali, innovativi, ed al tempo stesso reinterpretativi di un tempo classico ormai finito nel dimenticatoio dell’epoca in cui viviamo.
Dr. Alessandro Costanza
Sirena 30 x 50 cm acrilico su cartone telato
Sirena, meravigliosa creatura che emerge dal mare. In quest’opera Loredana Giannuzzi, immortala un'altra scena in cui la natura, generosa dispensatrice del sostentamento dell’anima, riaffiora nella figura femminile.
In questo soggetto, la donna è una sirena, fonde le sue gambe tra lo squame delle sue pinne, nelle onde del mare, sul quale poggiandosi leggiadra emerge una grande conchiglia ed una stella marina.
L’espressione del suo viso è leggera, serena, fresca, tenue come il colore blu della sua carnagione marina. La donna-mare, la donna acqua, l’acqua stessa fatta donna, prende le sembianze umane per trasmettere all’osservatore il suo messaggio di assoluta e melodica armonia.
Guardare quest’opera di Loredana Giannuzzi, significa sentire sulla propria pelle il leggero brivido dell’acqua fresca del mare, sentire il profumo della salsedine.
Una composizione alquanto ben collocata nello spazio tempo, di uno sfondo color ocra tenue, dai contorni blu e ocra verdi tenui, che conferiscono maggior risalto.
Un corpo fluente come le onde blu che sfiorano la sua anatomia, cercando di sottolineare le forme del seno nascosto dalle braccia pudiche del soggetto che lentamente cerca di nasconderlo.
I suoi capelli fluiscono come le sue pinne, il colore ne da chiara indicazione, di una serie di pensieri che ormai hanno lasciato l’anima più recondita dell’uomo, per andare alla ricerca assoluta di verità nascoste, forse sottomarine, forse nascoste negli abissi, come tutti i segreti più belli ed affascinanti delle avventure greche romane.
Si trastulla tra le onde, attende chi riesce a sentirla, chi riesce a decifrare il suo linguaggio, così lontano dalle umane comprensioni, e così vicino invece al linguaggio dell’anima, dell’interiorità più profonda. La sua bocca a forma di fragola, del tutto rilassata, i suoi occhi chiusi quasi dormienti, il suo stato emotivo, fanno di “sirena” un opera eccezionalmente bella da vedere, profonda da capire, e meditativa da vivere. Chi sa cogliere questi tre elementi, comprensione dei valori nascosti, meditazione della serenità, e vivere la sua purezza pudica, riuscirà senza dubbio ad immergersi nel suo mondo, nel mondo dell’autrice, la quale, è questo che desidera far conoscere di se e del suo ideale prototipo di umana raffigurazione, sia della natura che dell’uomo, creatura della natura stessa, e parte integrante dell’universo.
Una chiave chiara, dell’opera, rimane quella di una perfetta fusione tra maestria tecnica e valore onirico, di un sogno divenuto realtà:il totale amore per la natura, l’assoluta ricercatezza nei minimi dettagli del tutto originali, innovativi, ed al tempo stesso reinterpretativi di un tempo classico ormai finito nel dimenticatoio dell’epoca in cui viviamo.
Dr. Alessandro Costanza